Ultima modifica: 11 gennaio 2022

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Cos’è un corso ad indirizzo musicale?

L’insegnamento di uno strumento musicale nella scuola media prende il via in forma di sperimentazione in tutto il territorio italiano, negli ultimi anni ’70.
Il primo decreto ministeriale del 1979 e il secondo del 13 febbraio 1996, sono i primi due passi che sanciscono e regolamentano lo studio di uno strumento musicale nella scuola media, e permettono l’apertura di nuovi corsi in via sperimentale. Con la Legge n.124 del 3 maggio 1999 vengono ricondotti ad ordinamento i corsi ad indirizzo musicale, facendo così diventare l’insegnamento di strumento nella scuola media una disciplina curriculare. Ai sensi del D.M. 6 agosto 1999 n. 201, inoltre, viene istituita la classe di concorso di strumento musicale nella scuola media (A077).

Caratteristiche dell’indirizzo musicale

Le caratteristiche dell’Indirizzo musicale sono delineate nel già citato D.M. 6 agosto 1999 n. 201.

Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola per gli alunni che all’atto dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di frequentare i corsi.
Gli alunni di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento di quattro e diversi strumenti musicali.

A partire dall’a.s. 2018/19, in conformità con la vigente normativa, gli alunni del corso ad indirizzo musicale sono inseriti in un’unica classe.

La Direzione Generale per gli ordinamenti con nota 1391 del 18 febbraio 2015,  rispondendo ad uno specifico quesito dell’USR Piemonte con cui si chiedevano indicazioni in merito alla prassi di suddividere gli alunni di strumento su più classi, precisa che le norme in vigore non lasciano adito ad alcun dubbio.

Il Miur in concreto ha chiarito che:

  • Il DM 201/99 che regola il funzionamento dei corsi ad indirizzo musicale, fa esplicito riferimento a classi unitarie. In particolare l’art. 2 recita testualmente: Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi.
  • Il DM 37/09 che regola la composizione delle cattedre nella secondaria di I grado, indica le condizioni per la costituzione della cattedra di strumento musicale: Sei ore settimanali per classe o gruppo di alunni per ognuno dei quattro strumenti. Un posto per ogni corso (18 ore settimanali) per ciascuno dei quattro strumenti. Con l’obbligo d’insegnamento nelle classi di un corso completo.
    Inoltre la nota 1391/15 rileva che la distribuzione su più classi degli alunni che hanno superato la relativa prova orientativo-attitudinale, oltre a snaturare l’identità delle classi ad indirizzo musicale, rende difficoltosa l’organizzazione concreta delle attività (in particolare la musica di insieme) comportando una dispersione delle risorse professionali.

Le ore di insegnamento sono destinate alla pratica strumentale individuale e/o per piccoli gruppi anche variabili nel corso dell’anno, all’ascolto partecipativo, alle attività di musica di insieme, nonché alla teoria e lettura della musica: quest’ultimo insegnamento – un’ora settimanale per classe – può essere impartito anche per gruppi strumentali.
Altro aspetto caratterizzante l’indirizzo musicale è la possibilità di poter scegliere uno tra i quattro strumenti previsti: ci deve, infatti, essere un numero sufficiente di alunni iscritti ad ognuno dei quattro strumenti, per poter mantenere attivo l’indirizzo.

L’indirizzo musicale si trova in tutte le scuole italiane?

No! L’attivazione di tali corsi è un “privilegio” che poche scuole italiane hanno in questo momento. Ci sono scuole che, pur avendone fatto richiesta, non hanno ottenuto l’apertura dei corsi, altre, invece, non hanno mostrato interesse e sensibilità per la loro istituzione. L’incremento di tali corsi è, però, in costante aumento in varie regioni italiane.

Informazioni propedeutiche all’iscrizione

Lo studio di uno strumento musicale, accanto alle valenze culturali e di arricchimento della personalità del ragazzo, richiede, per contro, un impegno intenso e costante, perché possa portare ad apprezzabili risultati. Anche questo, del resto, può e deve essere considerato tra gli aspetti formativi di questo percorso. Ma non può essere ignorato o sottovalutato al momento dell’iscrizione. In altre parole, se è fondamentale, come per ogni altro percorso formativo, il sostegno della famiglia, questo e le aspettative che essa nutre non possono sostituirsi alle motivazioni dei ragazzi.

Il corso prevede, oltre alle ore di insegnamento dell’Educazione musicale prevista dai programmi ministeriali per la scuola secondaria di primo grado:

  • lezioni individuali (o a piccoli gruppi) di pratica strumentale, in orario pomeridiano
  • lezioni collettive di musica d’insieme e di teoria e solfeggio, in orario curricolare
    Gli strumenti di cui si impartisce l’insegnamento attualmente sono:
  • Chitarra
  • Flauto traverso
  • Pianoforte
  • Violino
Che cosa bisogna fare per iscriversi?

All’atto dell’iscrizione nella scuola secondaria di primo grado la famiglia, in caso di scelta dell’indirizzo musicale, dovrà selezionare lo strumento che intende scegliere attraverso domanda d’iscrizione predisposta on line; nel caso in cui abbia interesse per diversi strumenti può indicare l’ordine di preferenza.

Per potermi iscrivere è necessario saper suonare uno strumento?

Non è necessario. La prova, infatti, non prevede l’utilizzo dello strumento musicale. Le attitudini musicali e fisiche possono essere riscontrate anche negli alunni che non studiano più o non hanno mai suonato uno strumento musicale. 

“Un pediatra per amico” Rivista n. 3 Luglio-Agosto 2006-Articolo “Musica: crescere in armonia”.

Le vibrazioni che la musica produce nel corpo sono colte fin dalla primissima età e già durante la vita intrauterina. È dimostrato che il feto di sei mesi percepisce i suoni e sembra poter addirittura “ricordare” le esperienze musicali vissute in utero. Il bambino di pochi mesi è già particolarmente attratto dalle filastrocche e dalle canzoncine; egli ascolta come ipnotizzato, è la “magia” della musica! Quando è più grande, istintivamente inizia a “fare” musica con ogni improvvisato strumento che gli capita fra le mani, oppure reagisce all’ascolto di un brano mettendosi a “ballare” e “cantare”. La musica fa parte dunque del vissuto di ogni individuo: è gioia, divertimento, gioco, emozione, mezzo per comunicare e interagire con gli altri e con l’ambiente, stimolo per conoscere e sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona.

Dopo aver consegnato la richiesta alla scuola si è automaticamente iscritti al corso?

No! Dopo aver effettuato l’iscrizione, l’alunno dovrà sostenere un’apposita prova orientativo attitudinale predisposta da una commissione, formata dai docenti di strumento in servizio presso la scuola. Tale prova sarà sostenuta da ciascun candidato.
Al termine verrà attribuito un punteggio a ogni candidato e verrà stilata una graduatoria d’idoneità.

La prova attitudinale

Come riportato nell’art.2 del D.M. 6 agosto 1999 n.201, l’ammissione degli alunni richiedenti all’Indirizzo musicale è subordinata al superamento di una prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola.

Come affermato dalle recenti circolari ministeriali sulle iscrizioni, la prova orientativo attitudinale non ha carattere automaticamente selettivo.

L’ammissione è subordinata in via prioritaria ai criteri numerici stabiliti per la formazione della classe: per cui, se gli iscritti risultano in numero superiore a quanti ne possono essere accolti in ciascuna classe di strumento, si procede alla stesura della graduatoria risultante dalla prova orientativa attitudinale.

Come si svolgerà la prova?

La prova orientativo attitudinale si svolgerà di fronte alla commissione nominata dal Dirigente Scolastico, con le seguenti azioni volte a:

a. Colloquio sulle motivazioni dell’alunno e sue preferenze di scelta tra i quattro strumenti disponibili con la possibilità di confermare o meno le opzioni presentate nella domanda di iscrizione.

I candidati che opteranno per prima scelta per la chitarra o il pianoforte, dovranno necessariamente indicare come seconda scelta il flauto traverso o il violino.

Viste le indicazioni del progetto Regionale Toscana Musica per la prova orientativo-   attitudinale, si ricorda che: “la prova è finalizzata ad orientare i ragazzi verso i vari corsi strumentali”, e si suggerisce che “nell’assegnazione dello strumento sarà preso in considerazione l’aspetto di Motivazione e Orientamento”.

b. Prova melodica (Sensibilità alle altezze nei vari registri)

Esercizio 1. Ascoltare una sequenza di due suoni ed individuare il più acuto
Esercizio 2. Ascoltare un breve frammento melodico e intonarlo

c. Prova ritmica (Sensibilità ritmica, tempi semplici e tempi composti)

Esercizio 3. Ascoltare un breve frammento ritmico e riprodurlo
Per ogni esercizio sarà attribuito un punteggio numerico.

Dimostrazione (facoltativa) di saper suonare uno dei quattro strumenti

Saper già suonare per competenza personale uno dei quattro strumenti non comporta un punteggio aggiuntivo. Al candidato verrà chiesto di illustrare eventuali precedenti esperienze di pratica musicale, corale o strumentale e la Commissione si riserva la facoltà di fargli provare uno strumento ai fini di verificare l’attitudine nei confronti dei vari strumenti musicali, di individuare una eventuale propensione o difficoltà verso uno specifico strumento e di tenerne conto nella fase di assegnazione.

Modalità e tempi di assegnazione dello strumento

La prova orientativo-attitudinale sarà effettuata nei primi giorni dopo il termine delle iscrizioni, con una convocazione nominativa dei candidati. La commissione, completata la prova orientativo-attitudinale per tutti i candidati, determinerà una graduatoria con i punteggi assegnati nelle prove.

Nel caso di parità di punteggio, per la formulazione della graduatoria, sarà tenuto conto dei criteri generali dell’Istituto per la formazione delle classi.

Per l’assegnazione dello strumento si dovrà tenere conto della motivazione, dell’attitudine verso uno specifico strumento riscontrata dalla commissione durante la prova, della preferenza del candidato e del numero di alunni assegnabili ai singoli strumenti.        

Tale assegnazione verrà comunicata prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. 

Si ricorre inoltre alla graduatoria per quei casi di rinuncia, trasferimenti o impedimenti vari che, durante l’anno scolastico, dovessero determinare la costituzione di nuovi posti liberi.

Formazione della classe

La classe in cui viene impartito l’insegnamento dello strumento musicale viene costituita con gli alunni che ne hanno chiesto l’inserimento all’atto dell’iscrizione, previo superamento della prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola, e nei limiti delle risorse di organico assegnate all’Istituto per l’insegnamento dello strumento musicale. Si ricorda che saranno gli insegnanti ad assegnare lo strumento e si ribadisce che la preferenza espressa non è vincolante ma solo orientativa e che il superamento della prova attitudinale consente solo l’accesso al corso. La decisione della commissione è insindacabile.

Se lo studio dello strumento non è più di mio gradimento, posso smettere di studiarlo?

No. La graduatoria di strumento musicale è resa pubblica entro 30 giorni successivi alla data di conclusione delle prove di ammissione. La possibilità di esercitare il ripensamento è consentita entro 30 giorni dalla data della pubblicazione.

Si ricorda, a tal proposito, che la scelta dello studio dello strumento musicale rientra tra le materie facoltative e opzionali ma dopo la pubblicazione della graduatoria e trascorso il termine suddetto per esercitare l’eventuale rinuncia, lo studio dello strumento musicale assume la veste di disciplina curriculare a tutti gli effetti e al pari delle altre materie scolastiche nell’arco di tutto il triennio. L’insegnante di strumento musicale, in sede di valutazione periodica e finale, esprime un giudizio analitico (che apporrà sulla scheda di valutazione) sul livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno al fine della valutazione globale. In sede d’esame di licenza è verificata, nell’ambito del colloquio pluridisciplinare, anche la competenza musicale conseguita al termine del triennio sia sul versante della pratica esecutiva individuale e/o d’insieme che su quello teorico e viene rilasciata regolare certificazione delle competenze raggiunte.

Chi può insegnare lo strumento musicale nella scuola secondaria di primo grado?

Il reclutamento degli insegnanti avviene sulla base di graduatorie disposte dal Ministero della Pubblica Istruzione tramite l’U.S.R. (Ufficio Scolastico Regionale) della provincia di competenza. Il corpo docente, già provvisto di Diploma di Laurea conseguito presso un Conservatorio di Musica statale, accede alla graduatoria per lo stesso strumento di cui al titolo di studio. Al suddetto Diploma è subordinato il possesso dei titoli inerenti all’attività artistica, (concerti, recital, pubblicazioni, concorsi, incisioni ecc.) i titoli culturali, professionali e di servizio. Deve, inoltre, possedere l’abilitazione all’insegnamento per la specifica classe di concorso secondo lo strumento insegnato.

Bisogna raggiungere un traguardo minimo di competenze musicali e strumentali per ottenere dei voti positivi?

Lo studio dello strumento musicale merita, al pari delle altre discipline, una quantità d’impegno che permetta allo studente di ottenere dei risultati positivi. Non è contemplato un tempo minimo o massimo di esercitazioni bensì sarà l’impegno costante e lo studio giornaliero dello strumento che, in definitiva, consentiranno i migliori risultati.

Una volta terminato il percorso degli studi musicali nella scuola se condaria di primo grado, quali prospettive vi sono per la prosecuzione di tali studi?

Grazie all’apertura e all’istituzione dei nuovi “Licei Musicali”, è possibile proseguire gli studi musicali presso tali istituti. L’accesso è effettuato tramite un’apposita prova inerente lo strumento studiato in precedenza. Questo nuovo liceo rilascia un diploma di maturità identico agli altri cinque percorsi liceali presenti in Italia e consente la possibilità di proseguire sia gli studi musicali presso l’università di Alta Formazione Artistica e Musicale (A.F.A.M.) che l’iscrizione presso qualunque facoltà universitaria.

Studiare musica è importante per la formazione scolastica di mio figlio?

Certamente! “Un pediatra per amico” Rivista n. 3 Luglio-Agosto 2006-Articolo “Musica: crescere in armonia”.

Anche in ambito medico (neurologi, studiosi di neuroscienze, pediatri) da qualche anno si è andata accentuando l’attenzione verso le possibili influenze che la musica esercita sulle sfere dell’intelligenza e della creatività nell’età evolutiva. In particolare si sono svolti due importanti convegni, a Venezia nel 2002 e a Lipsia nel 2005, su “Neuroscienze e Musica”. Si sono studiate le relazioni tra la pratica musicale e lo sviluppo delle attitudini matematiche e della velocità del pensiero, si è supposto che la musica possa essere una sorta di nutrimento per il cervello: affascinante è la prospettiva che coltivare le attitudini musicali produca benefici effetti sullo sviluppo cognitivo dell’individuo. L’esperienza musicale fin dalla nascita permette un arricchimento di tutte le facoltà intellettive del bambino ed è propedeutica per la sua sensibilità musicale. Non sia tralasciata inoltre l’importanza di accostare la persona, fin dalla più tenera età, a esperienze che favoriscano lo sviluppo di un’attitudine culturale ad apprezzare ciò che è bello e a maturare un senso estetico consapevole.